Sakura hanami❀

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venerdì 6 luglio 2012


TANABATA MATSURI: FESTA DELLE STELLE INNAMORATE


foto dal sito: "puchi chiizu"


Il 7 luglio per il Giappone è il ricordo di una leggenda che racconta di un amore eterno: in questo giorno si festeggia il TANABATA MATSURI o FESTA DELLE STELLE INNAMORATE.

L'origine di questa leggenda viene dal cielo stellato e risale ad almeno 2000 anni fa.

Racconta così:

Anticamente sulle sponde del Fiume Celeste (Via Lattea) viveva il sovrano di tutti gli dei e imperatore del Cielo, Tentei, la cui figlia Orihime (per noi Vega) passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.

Lavorava di giorno e di notte e senza avere mai un attimo di sosta maneggiava con rapidità e destrezza il suo fuso e realizzava abiti sempre più belli e splendidi per poter vestire tutte le divinità.
Lavorava talmente tanto che non aveva neppure il tempo di pensare a sè stessa e ai propri interessi. Giunta all’età adulta però, il padre mosso da pietà, giacchè alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano, di nome Hikoboshi (per noiAltair) la cui attività consisteva nel far pascolare buoi e fare attraversare loro le sponde delFiume Celeste. Era un grande lavoratore e anche lui non pensava ad altro che a svolgere il suo lavoro.

Essendo matrimonio combinato, i due finirono per conoscersi solo il giorno delle nozze; poco male però perchè non appena i due si conobbero finirono per innamorarsi follemente l’uno dell’altro.
Furono talmente presi dal profondo sentimento che provavano l’un per l’altro che dimenticarono completamente i loro doveri, il loro lavoro e gli altri Dei.La loro unica ragione di vita sembrava essere diventata l’amore e la passione.

Così la mandria di buoi finì per essere abbandonata a sè stessa e agli dei cominciarono a mancare gli abiti fino ad ora confezionati da Orihime. A questo punto il sovrano degli dei non potè trattenere la rabbia e punì i due severamente: i due sposini che fino a quel momento erano diventati inseparabili, avrebbero dovuto vivere le loro vite separatamente. Per evitare che i due avrebbero potuto incontrarsi, rischiando così di abbandonare nuovamente i loro doveri, l’Imperatore del Cielo creò due sponde separate dal fiume Ama no Gawa(Via Lattea) e rendendolo anche impetuoso e privo di ponti fece si che i due non potessero mai più incontrarsi.

Il risultato non fu però quello sperato: il pastore sognando e pensando sempre alla sua innamorata non accudiva ugualmente le bestie e neppure la dolce fanciulla, pensando continuamente al suo amore cuciva più i vestiti agli dei. Il sovrano allora, disperato e mosso da pietà e commozione, con il consenso anche degli altri dei altrettanto commossi, emise tale sentenza: “Se deciderete di ritornare ad occuparvi delle vostre attività come un tempo rispettando i vostri doveri, rimarrete divisi dalle sponde del Fiume Celeste per un anno intero però, vi sarà consentito di potervi incontrare una volta soltanto nella notte del settimo giorno del settimo mese dell’anno.”

A queste parole, i due giovani innamorati, pensando all’idea di potersi incontrare di nuovo ripresero di buona lena a lavorare sodo con la speranza di potersi presto riabbracciare. Da quel momento in poi infatti, dopo un anno di lavoro e fatica i due ogni 7 luglio attraversano il Fiume Celeste e nel cielo stellato si incontrano.



Utagawa Hiroshige (1797-1858) Japan
Shichu han'ei- Tanabata Matsuri

(foto da: artvalue.com)



In questo incanto misterioso e romantico, desideri e poesie vengono scritti in foglietti verticali colorati, i tanzaku, poi appesi a ramoscelli di bambù




A Sendai (capitale sovrana di questo Matsuri) la Festa delle Stelle ricorre in Agosto anziché in Luglio. Centinaia di festoni di carta decorano le strade e subito dopo la mezzanotte del 5 Agosto, magnifici fuochi d'artificio colorano il cielo notturno dell'estate.

(foto da: Manga Cosmo Forum)


I legami di questa festività con la poesia sono ovviamente forti. Ecco due poesie che la letteratura ha dedicato a questo giorno:

“Il sentimento d’amore tra i due amanti
che, nello spazio interminabile
di un intero anno,
possono abbracciarsi
soltanto in questa settima notte,
non viene meno,
anzi la notte agognata svanisce in un baleno”

” Gli abiti autunnali
tessuti su innumerevoli telai
dalla Tessitrice celeste
possono forse essere indossati da altri
se non dal suo amato Pastore?”

(Testo leggenda e poesie da: "SAKURAMAGAZINE.COM)


(foto dal Blog "KURAIKOKORO)


Grazie a questa leggenda ogni anno molti giapponesi alzano gli occhi al cielo nella speranza di poter vedere Altair e Vega abbracciarsi ancora una volta..

4 commenti:

  1. Che bellissimo posto... complimenti, patri!
    Anch'io adoro questa festa molto, è molto romantico... purtroppo cade della stagione delle piogge, e si prevede il cielo nuvoloso anche quest'anno... ma spero almeno che là, possano incontrarsi...

    E in Giappone, c'erano frane e alluvioni causati dai nubifragi nelle varie regioni...
    mi dispiace davvero...

    Da voi, fa caldissimo?
    Ti auguro buon fine settimana...
    Un abbraccio

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    1. Titti chan, grazie per avere apprezzato il mio post. Ho impiegato due sere a prepararlo!
      Proprio peccato che il cielo sia nuvoloso per il Tanabata! Comunque anche qui stasera ci sono dei nuvoloni che non promettono nulla di buono! Sicuramente, però, Altair e Vega si riabbracceranno, dietro le nuvole!
      Anche a me dispiace molto per i disagi in Giappone dovuti al maltempo. So del tifone Guchol e dei suoi danni. Purtroppo ogni anno sempre peggio. Ai "grandi della terra" interessa solo il loro profitto e non si ha riguardo alcuno per l'ambiente!!
      Ti abbraccio con affetto e buon fine settimana anche a te!
      Spero di fare un altro bagno al mare.
      Ciao e.. MATANE!

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    2. Sono passata per salutarti... spero che stai godendo dell'estate...
      Un abbraccio

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  2. Ciao Titti,
    il tuo saluto mi è molto grato, mi ha fatto piacere in questo momento di riflessione e tristezza. L'altro giorno è mancato mio suocero. Mille pensieri vengono alla mente, su ciò che si è potuto fare per lui, su ciò che avremmo potuto fare, e soprattutto su ciò che - penso inevitabilmente - si pensa di non aver fatto. E che senz'altro avremmo potuto donargli di più quando era con noi. Spero tanto che abbia percepito l'affetto che ho cercato di trasmettergli in questo ultimo periodo, quando cercavo di fare del mio meglio per accudirlo. E spero che non si sia sentito solo, anche se il suo carattere era di un uomo che non vuol dipendere da nessuno e vuol sentirsi libero e indipendente.
    Approfitto subito dell'abbraccio, che ricambio con affetto.

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