Sakura hanami❀

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domenica 7 aprile 2013


ISE JINGU




Il grande santuario di Ise,
conosciuto più comunemente come Jinguu (il santuario),
si trova nella città di Ise, prefettura di Mie, nell'Honshu meridionale.
E' il più venerato tra tutti i santuari del Giappone
 e si può considerare il centro della religione shintoista.


Tokuriki Tomikichiro - 1940

In realtà è un enorme complesso di templi, suddiviso in due zone principali:

NAIKU, o Kotaijingu (santuario interno) che sorge nella parte meridionale
della città di Ise, fondato circa 2000 anni fa, dove risiede ed è venerata
la dea del sole Amaterasu Omikami (grande dea che splende nei cieli), considerata la mitica antenata diretta della famiglia imperiale giapponese, e

GEKU, o Toyokedaijingu (santuario esterno) che si trova nel centro
della città di Ise, fondato circa 1500 anni fa, dedicato a
Toyouke Omikami, dea dell'agricoltura, del raccolto, della sericoltura
e del nutrimento.


Hiroshige Ando (periodo Edo 1603-1868)

Naiku e Geku sorgono entrambi all'interno di una foresta di 90 ettari, rimasta intatta sin dai tempi in cui le divinità sono state insediate nei santuari. Foresta che già in epoche remotissime 
era venerata come luogo sacro senza che vi fossero costruiti edifici.
Tutto il complesso è circondato da grandi mura.

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Entrambi i templi sono costituiti da una piccola, spoglia e disadorna capanna, costruita con legno di cipresso e sormontata da un leggero tetto di paglia.
 Situati a sei chilometri di distanza, i templi sono collegati da una via di pellegrinaggio che passa attraverso il vecchio distretto di Furuichi.





Japanese traditional houses - Ise

Sin dai tempi antichi è costume pregare prima presso il santuario esterno: Geku, e successivamente dirigersi al Naiku.
Questa tradizione vale per i semplici fedeli come per l'Imperatore e i membri della famiglia imperiale, il Primo Ministro e i membri del governo.

伊勢神宮
Entrata al Geku

Origine del Geku

 Al 21° imperatore Yuryaku apparve in sogno Amaterasu Omikami, la quale gli chiese di far arrivare Toyouke Omikami da Tanba (attuale parte settentrionale della prefettura di Kyoto) per prendersi cura del suo cibo.


Toyouke Omikami

Al risveglio, Yuryaku prese a cuore ciò che aveva udito nel sogno e costruì un'abitazione in un posto magnifico per la dea Toyouke.
Da allora, e cioè da 1500 anni, si svolge una cerimonia, chiamata
Higoto-Asayu-no-Omikesai,



 in cui ogni giorno, mattina e sera, i sacerdoti si recano nella sacra cucina
e accendono in modo rituale, sfregando due legni, il fuoco sacro, imibi, quindi cucinano il cibo sacro da offrire alla dea Amaterasu


Ponte Hiyoke

Durante il percorso di pellegrinaggio al santuario principale del Geku,
si trova la Sala per la preghiera speciale, Kaguraden.


Geku - Kaguraden


Sin dal periodo Edo (1603-1868) qui si svolge la cerimonia
Daidai-Kagura.



Si tratta di una preghiera speciale al kami (dea)
accompagnata da musica e danze cerimoniali che i fedeli richiedono
ai sacerdoti (onshi) per offrire i loro ringraziamenti e auguri
alle divinità Toyouke e Amaterasu,
per pregare per la pace della nazione o per offrire le loro preghiere personali.



 
Daidai-Kagura


Sando, cammino che conduce al santuario



Il luogo più sacro del Geku è il Santuario principale dedicato a
Toyouke Omikami, lo Shoden.

   
Geku - Shoden


Durante tutto l'anno, i riti del Geku si svolgono anche al Naiku,
nello stesso modo.

Origine del Naiku

Durante il regno dei primi dieci imperatori, il culto di Amaterasu Omikami veniva praticato all'interno del palazzo imperiale di Yamato.
Nell'era dell'imperatore Sujin,
il Paese fu colpito da gravi epidemie e numerosi altri disastri.
Così, l'imperatore diede alla principessa Toyosukiirihime-no-Mikoto
l'ordine di rimuovere Amaterasu Omikami dal palazzo imperiale
e di cercare un altro posto dove poter praticare il culto della dea.
Dopo aver vagato per le regioni Ohmi e Mino, arrivata a Ise,
la principessa udì la voce di Amaterasu che diceva:
"Voglio vivere per sempre qui a Ise, paese benedetto con le risorse delle montagne e del mare, dove soffia il vento degli dei".
Qui venne costruito il santuario, dove il popolo giapponese e l'imperatore potevano adorare la dea e svolgere le sacre cerimonie guidati dai sacerdoti shintoisti.


Nel Naiku tutto è sacro, fin dall'entrata: attraversando il ponte Uji sul fiume Isuzu, si deve passare attraverso due porte (torii),
che si dice purifichino il cuore e la mente.


 Il ponte Uji fa da collegamento tra il mondo terreno e quello sacro.
All'alba, i primi raggi del sole spuntano da dietro la montagna
e inondano il maestoso ponte di una delicata luce dorata.


Secondo Torii

Sando, cammino che conduce al santuario

photo
Entrata al Naiku

Una volta entrati, i visitatori hanno l'obbligo di purificare mani e bocca alla fonte delle abluzioni, Temizusha.



                  Ise Outer Shrine - 3 (venture_in_japan) Tags: japan shrine shinto ise jinja amaterasu innershrine     Chickens in trees! (koalawrangler) Tags: chickens japan japanese ise 2009 naiku innershrine iseshima canondigitalixus950is shimapeninsula

Questa procedura simboleggia la purificazione di mente e corpo.
La religione shintoista chiede a coloro che desiderano pregare, di rimuovere ogni impurità e ritrovare la purezza nel fisico e nello spirito.

The lovely Isuzu River banks in Ise, Japan

Nella bella stagione, è usanza per i fedeli procedere alla purificazione anche presso il fiume sacro Isuzu.

Lungo il sentiero che seguono i pellegrini una volta entrati nel Naiku, si trova la sala della purificazione (Saikan) protetta da una staccionata.


Saikan
Qui i sacerdoti permangono una o due notti per purificarsi e liberare la mente dai pensieri della vita terrena prima di svolgere le cerimonie religiose, si lavano e mangiano i pasti cucinati sul fuoco sacro.

伊勢神宮
Sacerdoti durante una cerimonia

In questo modo essi raggiungono quella serenità di spirito necessaria per svolgere i loro compiti.



                  shrine    shrine


Naiku - Kaguraden, sala di preghiera

Lungo il sentiero di pellegrinaggio, c'è un edificio chiamato
Imibiyaden, la cucina sacra dove vengono cucinati i pasti offerti ai kami,
dopo essere stati ritualmente purificati all' Haraedo, dai sacerdoti.


Imibiyaden

Anche nel Naiku, la costruzione più importante è lo Shoden,
il luogo più sacro di tutti, dimora della dea Amaterasu,
protetto da quattro file di steccati.
I fedeli comuni possono avvicinarsi solo al primo ingresso della costruzione,
e da lì osservare il semplicissimo e raffinato intreccio dorato
del tetto.

SUZUKI_Swift_ShortArticles_2012_july_ise_06.jpg
Shoden

Tea Ceremony House  Isejingu    (Private) 神宮茶室
Casa per la cerimonia del thé

File:Shinme(Naiku) 02.JPG
Questo cavallo è stato offerto dalla Casa Imperiale al Santuario di Ise.
Il suo nome è "Hare-Isamu-go" 
ed è considerato sacro, "shinme".

Tutte le più importanti cerimonie religiose sono presiedute dalla grande sacerdotessa del santuario, che è ritenuta intermediaria tra le divinità e i fedeli e che, insieme agli altri sacerdoti shinto, prega per la prosperità nazionale, il benessere del popolo e per la pace in Giappone e nel resto del mondo.
Essa supera in importanza tutti i sacerdoti di più alto rango di qualsiasi altro santuario shintoista.
Anticamente svolgeva il compito una principessa nubile.
Ancora oggi questa carica è tenuta da una rappresentante della casa Imperiale.



Shanshu no Jinji
Le insegne imperiali del Giappone

Il santuario di Ise custodisce uno dei tre sacri tesori del Giappone,
lo Yata no Kagami, il sacro specchio simbolo della dea Amaterasu.
Si tratta di uno Shintai, oggetto nel quale si crede risieda o si manifesti la divinità. Lo specchio è racchiuso in una scatola e tenuto in un contenitore nella parte più sacra del Naiku.



Gli altri due tesori sono: la spada Ame no-Murakumo-no-Tsurugi e la gemma Yasakani no Magatama.
Le insegne rappresentano le tre virtù:
onestà (lo specchio), coraggio (la spada) e affetto (la gemma).
La spada si trova nel tempio di Atsuta a Nagoya e la gemma nel Palazzo Imperiale di Tokyo.

Ricostruzione artistica

Dal 690 d.C., durante la cerimonia d'insediamento sul trono imperiale,
i sacerdoti del tempio presentano questi tre oggetti all'Imperatore.
Questa cerimonia non è pubblica e gli oggetti possono essere visti solo dall'Imperatore e dai sacerdoti; inoltre non esistono fotografie o disegni, ma solo immaginarie ricostruzioni.

Successivamente divennero il simbolo della divinità dell'imperatore, considerato il discendente della dea e, come tale, legittimato ad essere
il supremo governatore del Giappone.
(Dal 1946, a seguito della resa nipponica agli americani,l'imperatore Hiroito rinunciò alle prerogative divine per lui e per i suoi successori).



Secondo la leggenda, questi oggetti furono donati a Ninigi no Mikoto,
il leggendario antenato degli imperatori giapponesi,
quando la nonna, la dea Amaterasu, lo inviò a
riunire e pacificare il Giappone.



Il terzo discendente di Ninigi no Mikoto,
superate molte difficoltà con l'aiuto della dea Amaterasu,
giunse a Yamato, una regione dell'isola di Honshu,
nell'attuale zona di Nara. Qui stabilì la capitale a Kashihara e dichiarò di aver fondato la nazione giapponese.
Così divenne il primo imperatore, prendendo il nome di Jinmu.


L'imperatore Jinmu
(stampa del periodo Meiji)

Nell'area tutta intorno all'Ise Jingu sorgono 125 santuari minori,
 (betsugu)91 connessi al Naiku e 32 al Geku. 




Naiku-Tempio Aramatsuri-no-miya


Naiku - Tempio Kazahinomi-no-miya


Geku - Tempio Taka-no-miya


Geku - Tempio Tsuchi-no-miya


Geku - Tempio Tsukyiomi-no-miya


Geku - Tempio Kaze-no-miya
  

SHIKINEN SENGU

"Tutti accorrono a Ise Jingu in venerazione
per la Cerimonia di Shikinen Sengu"
(Haiku di Matsuo Basho,1644-94 - periodo Edo)



Al grande Santuario di Ise, la cerimonia più importante è Shikinen Sengu.
Ogni vent'anni, i templi e tutti gli edifici annessi vengono smantellati per essere ricostruiti, con metodi tradizionali e mantenendo la forma originale, nei siti designati accanto alle loro posizioni precedenti.
Così i santuari esistenti sono copie esatte degli originali del 3° secolo. 



Questa cerimonia si svolge con una procedura che è metà rito e metà ricostruzione vera e propria.

Fin dai secoli medievali il legno di cipresso giapponese (hinoki)
utilizzato per la rituale ricostruzione è stato fornito dalla grande foresta di 5320 ettari vicino a Ise.
Questa usanza è stata poi interrotta per diverse centinaia di anni.



Nel 1926 è stato avviato un programma di rimboschimento al fine non solo di fornire il legname necessario per la cerimonia nei successivi 200 anni, ma anche per mantenere pulito il fiume Isuzu e stabile la condizione dell'ambiente.



La scelta e la selezione del legno inizia con dieci anni di anticipo.

L'intera zona  liberata dagli edifici viene ricoperta da ciottoli bianchi con al centro un unico palo protetto da una piccola capanna di legno.
Il sito resterà sacro per i successivi vent'anni, fino a quando nello stesso luogo avverrà di nuovo la ricostruzione rituale del santuario.



Il legno dei vecchi edifici viene usato per costruire i "torii" all'ingresso del nuovo santuario o viene donato ad altri templi in tutto il Giappone
dove viene riutilizzato.
Il nuovo sito e il legno scelto vengono purificati dai sacerdoti shintoisti.



Anche il ponte Uji, incredibilmente maestoso, viene ricostruito nel suo stile puramente giapponese.

Oltre alle costruzioni, anche le sacre reliquie vengono completamente rinnovate per far sì che la divinità possa esservi ricollocata nella maniera più adeguata.
Ci sono 125 diversi abiti sacri, 1085 oggetti, 491 tesori e 1600 accessori.
Tutti vengono rifatti da esperti artigiani in conformità con le esatte tecniche tradizionali.
Quando il nuovo santuario è completato ha luogo un'elaborata cerimonia chiamata "Sengyo".
I simboli dei kami sono posti in una serie di appositi contenitori e trasportati con un lungo sudario di seta, insieme ai tesori sacri, abiti e accessori, dal vecchio santuario al santuario di nuova costruzione.

伊勢神宮

Nella cerimonia della consacrazione del nuovo santuario, le preghiere rivolte ad Amaterasu Omikami ricordano che gli antenati stabilirono il suo culto a Ise, chiedono lunga vita per l'imperatore, e che la pace prevalga in Giappone e nel mondo.

伊勢神宮


LO STILE DELLA LUCE DIVINA

Lo stile delle costruzioni di Ise è il più puro e semplice dell'architettura shintoista, chiamato "Shinmei-zukuri" ("unico stile della luce divina" -  Shinmei può essere anche inteso come uno dei soprannomi della dea Amaterasu") e risale al Periodo Yayoi (500 a.C.-300 d.C.).
In questo stile architettonico davvero unico le costruzioni poggiano le fondamenta direttamente sul terreno, e sono simili a dei granai.
Il tetto è di paglia, il legno non è verniciato e mostra la bellezza della trama naturale del cipresso.
Nella costruzione non vengono utilizzati chiodi, solo tasselli e giunti di legno ad incastro.

 Ise Inner Shrine 17 (khemmann) Tags: japan ise iseshrine innershrine shint mieprefecture isejing naik shintshrine

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Ise è l'unico posto in cui questa tradizione continua da 1300 anni senza interruzione, tranne che durante la guerra civile, nel secolo 16°.

Il primo Shikinen Sengu è stato eseguito alla fine del 7° secolo d.C., durante il periodo del 41° imperatore Jito, a seguito dell'istituzione di questo sistema cerimoniale voluto dalla moglie del 40° imperatore.
La 62° cerimonia si svolgerà proprio quest'anno.

Questo rituale di distruzione-ricostruzione simboleggia il ciclo perenne di rinascita della natura, e il ciclo solare che Amaterasu rappresenta.

In ogni ricostruzione, una parte importante è la formazione degli apprendisti falegnami da parte dei più anziani.
Ciò permette di mantenere vive le tradizionali tecniche di falegnameria che vengono tramandate alle giovani generazioni.
Ai tempi in cui l'aspettativa di vita era all'incirca di 40 anni, un periodo di 20 anni sarebbe potuto essere l'intervallo più lungo possibile per consentire l'insegnamento delle tecniche. Un falegname probabilmente aveva la possibilità di partecipare a due ricostruzioni, una volta come apprendista di circa 20 anni di età e una come maestro di circa 40 anni.



Tra le diverse e importanti cose che il Santuario insegna e tramanda attraverso i secoli non c'è solo la straordinaria miscela di antiche tecniche e di artigianato mostrata dai sacri tesori, ma anche quello che essi simbolizzano: l'importanza della natura che nutre le terre e i mari, e l'incessante sentimento di gratitudine, oltre al desiderio che cultura e tradizioni giapponesi continuino ad essere trasmesse alle generazioni successive.

Infine, è con piacere che aggiungo una fotografia
scattata da Fosco Maraini durante la sua permanenza in Giappone.
Non ho potuto fare a meno di fotografarla, ad una mostra
a lui dedicata che ho visto qualche giorno fa: ritrae proprio
una cerimonia al Santuario
di Ise Jingu.


"Processione all'alba di capodanno
nel santuario shinto di Ise
Giappone 1963"

Fonti: 
Wikipedia
Isejingu.or.jp
Viaggiovacanzegiappone
Liceodavinci
gallarotti.net
Sakura Magazine
Santuario de Ise wikipedia
ISE Jingu wiki Territorio scuola
Lewebpédagogique (foto)
att-japan.net (foto)
commons.wikimedia.org (foto)
log.goo.ne.jp (foto)
(dal web: altre foto)

8 commenti:

  1. Wow, estremamente interessante. A me personalmente lo shintoismo interessa molto, è la vera anima della spiritualità giapponese, non importata dall'estero. Anche se la parte gestita dalla famiglia imperiale esprime solo un aspetto di questa religione plurimillenaria.

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    1. Grazie, Alby! ... del tuo commento e di essere passato da me.
      Scrivere dello shintoismo mi ha fatto incuriosire e avvicinare a questa religione che parla dell'armonia della natura e del culto degli antenati. Sicuramente cercherò di approfondire: ho già salvato nei preferiti alcuni siti interessanti.
      Matane ;-))
      Patri

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  2. Post molto bello e istruttivo! Sono stata al santuario di Ise 7 anni fa e ne ho un bellissimo ricordo. :)
    Lo shintoismo mi interessa molto, nel 2008 ho scritto la mia tesina proprio su questo argomento.
    Ciao, buona domenica!

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    1. Grazie anche a te della visita! I commenti fanno sempre piacere.
      Sarà stata senz'altro interessante la tua tesina sullo shintoismo.
      Anche se non ne so ancora molto, credo che rispecchi la vera spiritualità e purezza.
      Ciao
      Patri

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  3. Sono contenta che sei tornata!
    Ma stai bene? Il gomito?
    Da noi i fiori dei ciliegi sono tutti finiti e ora la città è tutta verde!
    Anche da voi è arrivata la primavera?

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  4. Titti cara, anche io sono contenta di parlare di nuovo con te!
    Il gomito sta bene, grazie,..... si muove come prima, meno male! La fisioterapia ha funzionato. Appena tolto il gesso, il braccio rimaneva un po' storto, ora riesco a stenderlo come l'altro. Temevo che rimanesse piegato! :-/
    Nonostante il brutto tempo e la temperatura che non vuol saperne di alzarsi, i poveri ciliegi finalmente sono fioriti (come avranno fatto? Bhè, la natura è natura!), ma con la forte pioggia i fiori si sono sciupati e alcuni alberi che sono fioriti prima di altri non ne hanno più (poverini, sono durati meno del solito).
    Ho visto il tuo post: quelle azalee sono meravigliose! Come vorrei vederle dal vero! E... mi piacerebbe anche assaggiare i tuoi germogli di bambù ;-D
    Un abbraccio
    Patri

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  5. Sono contenta che il tuo gomito sta bene...
    Dal fine del aprile sono stata in Toscana per le vacanze...
    Finalmente mi sono ripresa dopo un periodo molto pesante in cui ho lavorato molto...
    Buona giornata

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    Risposte
    1. Ciao Titti!! Che piacere!
      Dopo un altro periodo di assenza (ultimamente sto meno al computer che peraltro funziona male o addirittura si blocca) sono contenta di trovarti di nuovo.
      Ma sei stata in Toscana! Allora eravamo più vicine! Che bello! Spero tu sia stata bene... hai fatto bene a prenderti una vacanza!
      Il tempo purtroppo non ci regala ancora belle giornate, tranne oggi; di solito piove spesso.
      Ho acceso adesso. Passo subito a trovarti nel tuo blog.
      Ciao cara, a presto...
      Patri

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